99 Posse: censurati dai discografici per una battuta sulla fine di Craxi
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99 Posse: censurati dai discografici per una battuta sulla fine di Craxi
E’ rissa intorno al nuovo album dei 99 Posse «La vida que vendrà». Dopo il rifiuto di parecchie radio di man dare in onda il brano «L’anguilla», che contiene pesanti battute nei confronti dei politici italiani, ieri Luca Persico (detto Zulù) e compagni hanno rivelato di essere stati censurati dalla loro casa discografica, la Bmg-Ricordi. Nelle note di copertina, nella zona riservata ai ringraziamenti, Marco Posse ringraziava, oltre a una certa Maria e all’«antifascismo militante» anche «Le buone notizie da Hammamet», battuta nella quale appariva evi-dente il riferimento alla morte di Bettino Craxi. Dopo un lungo tira e molla con l’ufficio legale della Bmg, la multinazionale ha deciso unilateralmente il taglio. I 99 Posse hanno dato fuoco alla miccia ieri pomeriggio al Centro Sociale di Via Conchetta sul Naviglio a Milano. «Questo avvocato della Bmg— ha spiegato Zulù, leader del gruppo —sosteneva che la frase poteva dar luogo a conseguenze legali che avrebbero coinvolto la Bmg. Ma l’allusione all’uomo di Hammamet voleva esprimere tutto il nostro disgusto per il coro di adulatori che si erano messi in moto già durante la malattia del leader socialista. Tutti a osannare un uomo condannato per tangenti e corruzione. Quelli però non li ha censurati nessuno». Ma come é possibile censurare i 99 Posse? Per anni avete spiegato ai vostri fans nei Centri Sociali che, nonostante foste distribuiti da una multinazionale, avevate la massima autonomia, eravate <blindati> da contratti di ferro. «Purtroppo meno di due anni fa é successo che il nostro discografico Flavio Rossi e la sua società, la Flying Record di Napoli, sono falliti. Così, per poter continuare a essere artisti, abbiamo dovuto firmare un contratto direttamente con la Bmg. Liberi nei contenuti del disco. Ma non evidentemente, sul resto». Le sparano grosse i 99 Posse sia nell’ intervista che nell’album. «Fra una sinistra che si comporta come una destra, la gente sceglie la destra vera... Ladri e assassini gente per bene che si offende se dico pene e poi votano a Berlusconi, Prodi, Dini, D'Alema, Fini... Sabotare, sovvertire questo é il mio lavoro questo é quello che so fare», recita «L’anguilla». Altre canzoni se la prendono con l’Antimafia, la globalizzazione, la fine dello stato sociale, il disagio delle fasce più deboli, il lavoro interinale, con rap contaminati in modo vario, dall’Oriente al rock tradizionale. Come in passato fra spettacolo e comizio.
Mario Luzzatto Fegiz
CORRIERE DELLA SERA 4/5/00
giovedi 04 maggio 2000
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